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Il nuovo paradigma della mixed reality
Meta ha intrapreso un viaggio audace verso la mixed reality, un concetto che abbraccia sia la realtà aumentata che la realtà virtuale. Questa evoluzione è stata annunciata dal CTO di Meta, Andrew Bosworth, in risposta alle critiche di figure influenti del settore come John Carmack. La scelta di utilizzare il termine “mixed reality” rappresenta un tentativo di semplificare e unificare le esperienze immersive, creando un linguaggio comune per sviluppatori e utenti.
La transizione da VR a MR
Nel contesto dei prodotti Quest, il termine “realtà virtuale” è stato quasi completamente sostituito da espressioni come “esperienze immersive”. Questo cambiamento linguistico non è solo una questione di marketing, ma riflette una strategia più ampia di Meta per posizionarsi come leader nel campo della tecnologia immersiva. Durante eventi come Connect 2025, gli sviluppatori sono invitati a registrarsi per opportunità legate alla mixed reality, mentre la realtà virtuale sembra essere relegata a un ruolo secondario. Questa transizione ha generato confusione, poiché molti si chiedono se il termine “XR” (eXtended Reality) non sarebbe più appropriato per descrivere l’ampio spettro delle tecnologie immersive.
Le sfide della comunicazione e dell’adozione
La strategia di Meta ha sollevato interrogativi sulla chiarezza della comunicazione e sull’adozione delle nuove terminologie. Mentre alcuni utenti e sviluppatori abbracciano il cambiamento, altri rimangono ancorati al concetto tradizionale di realtà virtuale. La sfida principale per Meta sarà quella di educare il pubblico e il mercato sulle potenzialità della mixed reality, superando le resistenze e le abitudini consolidate. La domanda che molti si pongono è se il termine “mixed reality” riuscirà a guadagnare terreno nel linguaggio comune o se la realtà virtuale continuerà a dominare le conversazioni nel settore.